Mostra del Comune di Madignano

 
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LA FEDE E I CAPPELLANI MILITARI NEI CAMPI

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“… Dire Don Pasa è dire per mille e mille uno spiraglio di sereno fra nubi opprimenti, una luce di speranza in una cupa disperazione, una certezza di fede in tanto freddo di incertezze e di dubbi. Non è retorica questa, è sentimento comune a quanti ne sentirono passare accanto la figura dalla taglia vigorosa, dall’attività instancabile, dalla furbesca trovata, prima nei campi di concentramento, poi divenuto ambasciatore e prima voce dei liberati che per mezzo suo si ricongiungevano ai loro fratelli, alla comune Madre l’Italia. …”

 

prefazione di Giuseppe Lazzati – Università Cattolica di Milano

“… Il diario l’ho nascosto sempre nella valigetta-altare, in mezzo ai paramenti sacri. E quando mi presentai alla Polizia tedesca del nostro campo per la timbratura dei certificati di Cresima da me amministrata, riuscii ad apporre il timbro su tutte quelle carte che m’urgeva di conservare e che senza di esso in una perquisizione mi sarebbero state strappate. Fu così che oggi io posso scendere ai più minuti particolari.

In quell’occasione riuscii pure a timbrare i disegni di Marcello Tomadini: scene della nostra quotidiana esistenza; documentazione che, per fedeltà al vero, si può definire addirittura fotografica. La maggior parte di quei disegni è già stata edita; il resto è a illustrare questo volume.

Nella narrazione di tante dolorose vicende non è possibile rendere la tragicità del fatto o dell’avvenimento senza che ne risulti l’attore, ossia la causa di tanto male.

Nel mio animo, e nell’animo di tantissimi ex compagni (se non di tutti) io sono certo che non alberga più rancore verso i nostri carcerieri e giustizieri; tuttavia la verità esige il racconto esatto degli avvenimenti. …”

 da: Don Pasa - “Tappe di un Calvario”  Ed. SAT Vicenza, 1947