Sull’adunata di Casapound al Cimitero di Cremona

Al Direttore del quotidiano La Provincia

Egregio Direttore,
in relazione alla risposta di Casapound apparsa sul Suo giornale sabato 19 maggio La preghiamo di voler cortesemente pubblicare quanto segue:

Bene ha fatto l’Onorevole Pizzetti, a presentare un’interrogazione parlamentare sulla vergognosa adunata fascista al Civico Cimitero di Cremona svoltasi lo scorso 28 di aprile.
La risposta fornita al suo giornale dal responsabile provinciale di Casapound non fa che confermare le nostre preoccupazioni laddove, nella penosa distinzione tra partito fascista e “nuovi fascisti” tale organizzazione difende di fatto “i partiti di tale ispirazione”.
Non ne avevamo alcun dubbio. Casapound, che si traveste da circolo culturale, è un’organizzazione neofascista. Del resto basterebbe ricordarsi di che cosa è stato capace un suo seguace a Firenze, che ha ucciso due persone a sangue freddo, per puro odio razziale.
Coloro che credono, in buona fede, nella favola delle sue innocenti inclinazioni culturali e sociali è davvero tempo che prendano atto della realtà.
Dopo essersi ammantata di “cultura” e di “socialità” questa organizzazione ha poi esultato per la morte del magistrato Pietro Saviotti che aveva disposto, lo scorso mese di novembre, l’arresto di un suo leader a Roma, in seguito all’aggressione di quattro persone ed ha esplicitato la speranza che a questa morte ed a quella di Giorgio Bocca ne seguano altre. Quest’idea aberrante è d’inaudita ed inaccettabile gravità e si avvicina molto all’istigazione alla violenza.
Essa è un movimento politico neofascista che vilmente si ammanta del nome di un grande poeta per non destare sospetti ma è incompatibile col nostro sistema costituzionale e civile.
È bene rendersene conto al più presto.In altre città italiane questa organizzazione ha già rivelato il loro suo volto ed è  stata isolata e sconfitta. Anche a Cremona è venuto il momento di battere definitivamente ogni tentativo di diffusione delle idee neofasciste che possono trovare terreno fertile, proprio nell’acuirsi della crisi e nel fallimento della destra, in Europa e nel nostro paese.
Perché  a Cremona viene concesso così tanto spazio a Casapound quando Firenze ancora prova orrore per la morte di due persone, Samb Modou e Diop Mor, uccisi da un suo militante? Con quale giustificazione dato che esistono numerosi processi aperti contro questa organizzazione?
Dobbiamo forse essere portati a pensare che a Cremona vi possa essere chi simpatizza con tali formazioni magari condividendone o tollerandone la cultura xenofoba e reazionaria, forse sperando di lucrarne miseramente qualche vantaggio?
Credevamo bastassero le pregiudiziali antifasciste della nostra Costituzione ad impedire la concessione di spazi cittadini e visibilità mediatica alle organizzazioni di dichiarata ispirazione neofascista.
Vogliamo importare anche a Cremona il modello romano, dove all’ombra delle coperture alla destra estrema fiorisce la corruzione ed il malaffare?
Non si comprende che c’è un  fascismo mai morto che oggi pensa di potersi riprendere spazi di visibilità, proprio partendo dal fallimento della destra nel nostro paese, la cui rappresentazione plastica sta nel crollo dei propri modelli, fra scandali, tangenti ed intrallazzi.
L’ANPI invita pertanto la magistratura e le forze dell’ordine ad informare il Sindaco e le forze politiche sulle reali attività delle organizzazioni cui la città di Cremona non deve più concedere spazi.

L’ANPI chiede al Sindaco di Cremona di agire con forza in ogni sede contro la trasformazione di un luogo pubblico come il Cimitero Civico in spazio per macabre adunate neofasciste. L’ANPI chiede al Sindaco di portare alle conseguenze logiche le proprie scelte di partecipazione ai valori della Resistenza e della Lotta di Liberazione, contrastando, non solo nelle parole ma anche nell’azione politica, chi continua apertamente, nelle parole, nei simboli e nei comportamenti, ad ispirarsi ad esso.

L’ANPI chiede alle Istituzioni preposte al mantenimento dell’ordine pubblico, alle quali manifesta la propria fiducia, di prestare la massima attenzione al moltiplicarsi di tali fenomeni e, pur nel rispetto delle proprie funzioni e delle proprie prerogative, di non effettuare attività di scorta e di protezione ai militanti di queste organizzazioni, per gran parte provenienti da altre province, nella loro attività di volantinaggio e di propaganda davanti alle scuole o in altri luoghi della città, così da non dare ai cittadini cremonesi l’errata impressione che se ne favorisca indirettamente il radicamento.
L’ANPI chiede con fermezza che la Costituzione venga fatta rispettare dalle autorità pubbliche e vengano applicate le leggi che vietano ogni forma di incitamento all’odio, così come ogni tipo di apologia del fascismo e di ciò che esso ha tristemente rappresentato.
L’ANPI chiede  ai giovani, di qualunque orientamento politico essi siano, di rifiutare qualsiasi forma di violenza, diffidando di chiunque tenti di convincerli che politiche ed ideologie che predicano la xenofobia e l’odio razziale possano essere un modo per risolvere i problemi e chiede loro di battersi per le proprie idee nel rispetto della legalità e del dettato costituzionale.
L’ANPI, riservandosi di compiere tutti gli interventi che riterrà più opportuni perché siano salvaguardati lo spirito e i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza, invita pertanto tutti i cittadini e tutte le forze democratiche a sostenere l’Anpi, che con determinazione contrasterà ed impedirà ogni tentativo di penetrazione di forze neofasciste e violente nel nostro territorio. Lo farà con la tenacia e con i mezzi civili e pacifici che gli appartengono storicamente. Lo farà con senso di responsabilità e capacità di ascolto ma senza tacere provocazioni, ambiguità o complicità di alcun tipo.
Anche a Cremona i neofascisti verranno isolati, smascherati e sconfitti, così come lo sono stati in altre città.
Raccomandiamo pertanto ai nostri militanti, ai nostri simpatizzanti, ai partiti e a tutte le organizzazioni democratiche di vigilare attentamente, rifiutando qualsiasi tipo di provocazione ed agendo nelle forme opportune per prevenire e respingere ogni atto che si possa configurare come tale. Guardiamo con fiducia allo spirito democratico e civile che anima la stragrande maggioranza dei cremonesi, alla loro intelligenza ed al loro senso di responsabilità civica.
Cremona ed i suoi cittadini non meritano di essere trascinati in una storia che non appartiene alle tradizioni migliori di questa città e che non risolve ma aggrava i problemi che la affliggono.
I giovani cremonesi meritano un altro futuro che non sia quello dei nostalgici di regimi condannati dagli uomini e dalla storia.
Tutti noi meritiamo quel futuro che chi ha combattuto il nazifascismo e si è sacrificato per le libertà democratiche e costituzionali ha per noi sperato.

Cremona, lì 22 maggio 2012

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