Ricorrendo il settantesimo anniversario della vittoriosa conclusione della Resistenza, con la Liberazione e la fine della guerra, l’ANPI esprime riconoscenza a tutti coloro che lottarono e si sacrificarono a questo fine. Con questo spirito vuol evidenziare quattro iscritti alla Associazione che simbolicamente possono rappresentare vari aspetti dell’antifascismo e della lotta partigiana dei cremonesi, augurando con questa memoria a tutti i nostri concittadini un buon 25 aprile.
Mario Coppetti. In anni recenti Presidente dell’ ANPI provinciale, è ancora in questi giorni impegnato nella creazione di opere d’arte alla memoria di chi dette la vita per la libertà di tutti. Rappresenta coloro che resistettero durante il regime fascista. Sempre sottoposto alla sorveglianza della polizia politica e dell’OVRA, emigrò in Francia dal 1935 al 1939. A Parigi partecipò al movimento di Giustizia e Libertà e conobbe Carlo Rosselli, che incontrò ancora pochissimi giorni prima che i fascisti uccidessero lui ed il fratello Nello. Rientrato a Cremona partecipò come matteottino alla attività clandestina ed insurrezionale in città.
Libero Scala. Il suo nome di battaglia, “Franco”, è il nome del fratello partigiano garibaldino caduto in Val Susa (dove combattè nella stessa 17a brigata anche l’altro fratello, Claudio). Libero Scala dal 1943 al 1945 è stato tra i protagonisti della Resistenza in città, nella fabbrica Armaguerra dove lavorava come operaio e poi nella organizzazione clandestina che portò alla formazione garibaldina “Ferruccio Ghinaglia”. Durante l’insurrezione fu commissario politico del primo battaglione della brigata cittadina di questa formazione. Negli anni novanta Libero Scala è stato anch’egli Presidente della nostra associazione partigiana.
Giuseppe Rossi “Veloce”. Presiede tuttora l’ANPI di Casalmaggiore. Nel 1944 era a Lorsico, nel genovese, si organizzò per il momento di passare nella Resistenza (portando con sé cinque sottoposti), quindi compì a piedi un percorso appenninico di circa 300 km e raggiunse Bardi (Parma). Qui entra nel battaglione “Forni” (poi 31ma Brigata Garibaldi) dove partecipa all’attività partigiana. Rientra nel casalasco per l’insurrezione e vi partecipa nella formazione “Matteotti” del comandante Galafassi, operante nel sabbionetano.
Ivano Piazzi “Lupo”. Ha 18 anni ed è nella sua città di Cremona quando la RSI vorrebbe mandarlo in Germania. Lui si sottrae e si porta in Piemonte dove entra nelle file dei garibaldini della Valle Susa. Farà parte della 42° Brigata, nel territorio di Chianocco (Torino) e della 17a Brigata “Felice Cima”: quella comandata da Deo Tonani, commissario Kiro Fogliazza, con molti cremonesi nelle sue file. Partecipa ad importanti azioni. Recentemente il Comune di Chianocco gli ha conferito la cittadinanza onoraria. Nei giorni scorsi è stato proprio lui, “Lupo”, a rappresentare l’ANPI di Cremona all’incontro dei partigiani con il Presidente della Repubblica, Mattarella, per il 70° della Liberazione.
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