Fotografie di Francesco Pinzi
Nell’ambito delle iniziative per il 70° della Liberazione, ANPI ed ANPC di Cremona, con il patrocinio del Comune, hanno tenuto domenica 27 settembre un convegno sulla Resistenza nel piacentino e sul contributo alla stessa di partigiani cremonesi. In uno spazio allestito sotto il portico municipale, davanti alla grande lapide dei Caduti per la libertà, ha aperto i lavori Ennio Serventi, segretario cittadino ANPI, che ha ricordato per tutti alcuni dei nostri Caduti in quelle zone. Carlo Gilberti, Lorenzo Gastaldi, Giovanni Canevari e Gino Spagnoli uccisi dai tedeschi sul rio Farnese, Francesco Marzano, trucidato a Castellarquato, Armando Garilli e Danilo Barabaschi, fucilati l’uno in Vernasca e l’altro presso Bardi. Renato Campi era sfuggito al rastrellamento ma venne poi catturato dai fascisti e fucilato a Cremona.La collaboratrice volontaria dell’ANPI Valentina Corbani ha parlato di Luigi Ruggeri “Carmen”: egli combattè in quelle zone, quindi fu incaricato di organizzare la Resistenza armata nel cremonese, venne catturato e fucilato a Pozzaglio nel settembre 1944. Dopo gli interventi di Angelo Rescaglio per i Partigiani Cristiani e dell’Assessore Rosita Viola per il Comune di Cremona, ha tenuto la relazione Iara Meloni, dell’ANPI di Piacenza e storica.
Meloni ha introdotto facendo distribuire l’elenco dei cremonesi riconosciuti come partigiani combattenti in Emilia, 117 nominativi che si aggiungono a quelli riconosciuti in Lombardia. L’elenco è depositato nel Museo della Resistenza piacentina di Morfasso Sperongia. Meloni ne ha poi tratteggiato alcune caratteristiche. La maggioranza erano giovani e giovanissimi (leve attorno al 1920… fino al 1928!) ma ci furono adulti anche cinquantenni, essi non erano sbandati o soggetti ai bandi della RSI ma antifascisti spesso già durante il regime. Provenivano, oltre che da Cremona, da Castelleone (con un numeroso gruppo tra cui Serafino Corada), Soresina, Pizzighettone, Acquanegra e numerosi altri comuni. I partigiani cremonesi si organizzarono particolarmente nella 62a Brigata Garibaldi “Luigi Evangelista” della Val d’Arda ma anche nelle altre formazioni in Val Nure, Val Trebbia, Val Tidone. Dopo aver descritto l’organizzazione del CLN e delle principali formazioni coi loro comandanti, la relatrice ha rievocato alcune vicende di particolare rilevanza. Tra esse il terribile rastrellamento terroristico nazifascista dell’inverno 1944-45, ancora oggi ricordato come “dei mongoli” per la massiccia presenza della Divisione Turkestan; la Liberazione di Piacenza il 28 aprile 1945; la resistenza di reparti militari in città (come avvenne a Cremona) all’occupazione tedesca il 9 settembre 1943.
Nel corso dell’iniziativa sono stati eseguiti canti e musiche per la libertà dal gruppo “I giorni cantati” e da Chiara Somenzi (viola) e Antonio Dell’Osso (chitarra).
Giuseppe Azzoni
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