Sono usciti nei giorni scorsi due agili volumetti, editi dall’ANPI di Cremona, di cui diamo conto di seguito.
Il primo è definito nel sottotitolo di copertina “Per una riscoperta del partigianato cremonese nel piacentino”, ne sono autori Ennio Serventi e Chiara Somenzi e si intitola “Una mattina mi son svegliato”. Riporta da una accurata ricostruzione storica della partecipazione dei partigiani cremonesi alla lotta partigiana sull’Appennino emiliano e nella provincia di Piacenza in particolare. Ad essa contribuirono decine e decine di cremonesi la cui vicenda viene narrata sin dalle origini, da quando tanti nostri giovani rigettarono i bandi della RSI, passarono il fiume ed entrarono nella prime bande partigiane piacentine. Il libro ne riporta anche elenchi. Vivo ed interessante, poi, il racconto di Ennio Serventi che ha ripercorso i luoghi di quegli eventi con un partigiano che li aveva vissuti, il cremonese Giuliano Luzzini. Racconto con i fatti, gli eroismi, i Caduti, i luoghi precisi. Tutto questo viene poi ripreso nella sceneggiatura messa in scena dagli alunni di una seconda del Liceo “Aselli” (dove insegna Chiara Somenzi); una rappresentazione effettuata nell’aula magna dell’Istituto e dedicata in particolare a Carlo Gilberti, che fu studente dell’“Aselli” e cadde a Bettola ucciso dai tedeschi dopo un rastrellamento nel gennaio 1945. A Gilberti è dedicata una lapide nell’atrio della scuola. Il libro riporta alcuni bei disegni originali del suo quaderno di scienze. La pubblicazione è tanto più importante in quanto a questa essenziale pagina della Resistenza cremonese non era ancora stata dedicata una così accurata analisi.
L’altro libro appena pubblicato dall’ANPI si intitola “Cremona e la Grande guerra sulla stampa locale 1914- 1918”. Si tratta di una ricerca di Giuseppe Azzoni preceduta da una ampia prefazione di Gian Carlo Corada. È una ricognizione di come la nostra provincia visse quegli anni attraverso gli articoli dei due quotidiani (“La Provincia” e “L’Azione”) e dei due settimanali (“L’Eco del popolo” e “La Squilla”) che si pubblicavano allora nella nostra provincia. Viene così raccontata la vita della nostra gente in quei momenti: gli uomini chiamati alle armi e le donne che li sostituiscono, le requisizioni ed i razionamenti, fatiche, miserie, drammi dei nostri progenitori. E lo scontro senza tregua tra neutralisti ed interventisti ben rappresentati dai giornali e da personalità cremonesi di livello nazionale quali Leonida Bissolati ed Ettore Sacchi, ministri all’epoca, Costantino Lazzari segretario nazionale del PSI, Guido Miglioli deputato cattolico e capo delle leghe bianche. Nonché un Roberto Farinacci allora giovane protagonista del gruppo de “La Squilla”. Nel libro si rivivono mese per mese dalle pagine di quei giornali fatti, situazioni, personaggi, echi dal fronte, sentenze del tribunale di guerra, lutti ed esaltazioni di quegli anni. E tante oggettive premonizioni di quello che verrà in seguito.
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