Il lungo viaggio degli antifascisti dalla Spagna, alla prigionia, alla deportazione
Fotografie di Francesco Pinzi
Mostra fotografica, a cura di Ilde Bottoli, realizzata dall’Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti in Spagna (AICVAS)
I.I.S. “Torriani” – Via Seminario 19 – Cremona
dal 18 gennaio al 4 febbraio 2016
Le immagini della mostra sono parte di un progetto molto più ampio che documenta i campi di concentramento del nazismo, del fascismo italiano e del collaborazionismo francese, e i luoghi di Memoria in Europa, fotografati dal fotografo Francesco Pinzi nel corso di numerosi viaggi.
Le foto in mostra testimoniano ciò che rimane dei campi dell’internamento e della deportazione posti nel sud della Francia di Vichy e dei lager della “Grande Germania” nazista, dove furono deportati gli esuli spagnoli e gli antifascisti delle Brigate Internazionali.Nei campi di concentramento francesi vennero internati, a partire dal gennaio 1939, gli esuli spagnoli che fuggivano dal franchismo vincente, gli antifascisti, italiani e non solo, che avevano combattuto nelle Brigate Internazionali contro il franchismo e i suoi alleati fascisti e nazisti, oltre a stranieri indesiderati, ebrei, sinti e rom…
A questi si aggiungono le immagini del villaggio-martire di Oradour sur Glane, nel Limousin, dove molti esuli spagnoli vennero massacrati nel corso del terribile eccidio compiuto dalle SS naziste il 10 giugno 1944 e degnamente ricordati nel sacrario del cimitero in cui vennero sepolti i resti carbonizzati delle oltre 600 vittime civili, soprattutto donne e bambini, arsi vivi nella chiesetta del villaggio.
I tre campi di concentramento nazisti documentati nella mostra, Sachsenhausen, Buchenwald e Mauthausen, sono tra quelli in cui furono deportati, numerosissimi, gli antifascisti spagnoli e internazionali internati precedentemente in Francia, in campi quali Gurs, Le Vernet, Rivesaltes (chiuso nel 2007) e Les Milles (che sarà visitato da studenti e docenti cremonesi il prossimo mese di aprile).
I campi francesi rappresentati nella mostra sono la testimonianza parziale di come la politica dell’internamento si sia sviluppata in Europa, anche nella Francia del gennaio del 1939, alla fine della terza Repubblica, prima dello scoppio della seconda guerra mondiale e prima della formazione del governo collaborazionista di Vichy.
“Dalla despedida alla deportazione” racconta soprattutto una pagina scomoda della storia della deportazione europea. La terribile realtà dei duecento campi vichisti fu a lungo rimossa o quasi dalla ricostruzione di una Memoria “ufficiale” della Francia resistente e vittoriosa di De Gaulle, ma oggi è oggetto di studi storici e di investimenti culturali per le giovani generazioni, come è avvenuto per il campo di Les Milles.
Prof.ssa Ilde Bottoli
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