Archivio Categoria: storia - Pagina 7

Commemorazione di Ferruccio Ghinaglia

Fonte: Archivio Effigie

Giovedì 21 aprile prossimo ricorre il 95° anniversario della morte di Ferruccio Ghinaglia, ucciso da fascisti il 21.4.1921 a Pavia dove, ventunenne, era studente di medicina.

L’ANPI di Cremona lo commemorerà alle ore 18.30 dello stesso giovedì 21 sullo slargo del torrione di via Ghinaglia, la importante strada che i cremonesi gli dedicarono. Parlerà il presidente Gian Carlo Corada, i cittadini sono invitati. Verranno anche deposti fiori al monumento sulla sua tomba nel cimitero cittadino.

Ferruccio Ghinaglia, originario di Casalbuttano, giovanissimo era già figura di primario rilievo del socialismo e poi del comunismo cremonese e pavese. Venne ucciso, mentre con alcuni amici camminava in Borgo Ticino, dai colpi sparati da squadristi fascisti. Ai funerali, che si tennero a Cremona tre giorni dopo con “una fiumana di popolo”, parlarono tra gli altri Alcide Malagugini, Attilio Boldori, Dante Bernamonti. Continua »

Franco Dolci

Franco Dolci è nato a Cremona nel 1925. Il padre era artigiano, faceva il piastrellista in proprio. Franco già da ragazzo lo aiutava. Finite le scuole elementari aveva iniziato il corso all’Ala Ponzone ma, dopo il primo anno, dovette interrompere per difficoltà economiche familiari. È davvero sorprendente come man mano abbia acquisito, da autodidatta, rilevanti conoscenze, cultura, capacità di scrivere e di parlare. In effetti non ha mai smesso di studiare, scrivere, tenere discorsi pubblici, redigere pubblicazioni… Dopo la scuola, negli anni ’30, Franco farà il fornaio per due fornerie (di via Brescia, poi di S. Sigismondo dove abitava). Poi, fino al ’45, lavora alla STAR di Pizzighettone, qui però fumi e vapori delle lavorazioni gli procureranno danni agli occhi.
Famiglia antifascista, ha contatti e amicizie con gli ambienti della Resistenza, “insurrezionalista” nei giorni della Liberazione partecipa al posto di blocco della brigata partigiana di Bruno Ghidetti, in via S. Rocco. Continua »

Togliatti a Cremona (su repubblica, religione e voto alle donne)

(Lavoratori in arrivo per la manifestazione con Togliatti nel 1946 - Archivio fotografico Cgil Cremona)

Quel 1946 della Repubblica e della Costituente: a Cremona settanta anni fa (4)

Il segretario nazionale del PCI Palmiro Togliatti parlò due volte alla popolazione cremonese. La prima fu il 26 marzo 1946, nella storica campagna elettorale per la Repubblica e la Costituente che si concluse il 2 giugno. La seconda fu il 10 marzo 1957, amministrative per il Comune di Cremona (fuori turno e che politicamente assumevano anche rilievo nazionale). Ambedue le manifestazioni si possono definire tra le più imponenti della storia cittadina per la partecipazione popolare. Nel suo 70° anniversario parliamo qui della prima, quando a fine marzo ’46 circa 40.000 persone (giunte anche dalla campagna con carretti e biciclette…) riempirono piazza Marconi e le vie adiacenti.
Aprì la manifestazione Giuseppe Gaeta, segretario provinciale del partito comunista, che sottolineò quanto aveva detto Antonio Gramsci davanti al tribunale fascista: voi condurrete l’Italia alla rovina, un giorno saranno i comunisti a salvarla. Ciò si è avverato, proseguì Gaeta, col grande contributo dato dai comunisti alla Liberazione e con quello che essi stanno ora facendo, insieme alle forze sinceramente antifasciste, “per la rinascita della nazione armati di buona volontà, spirito di sacrificio, comprensione dei problemi che angosciano il popolo italiano, con ordine e disciplina, nella legalità…” Continua »

Nei Comuni si torna a libere elezioni (è anche il primo voto per le donne)

Quel 1946 della Repubblica e della Costituente: a Cremona settanta anni fa (3)

Per vent’anni il regime fascista aveva cancellato il diritto per i cittadini di eleggere i propri amministratori comunali. Eliminati sindaco, giunta e consiglio, alla testa del comune veniva nominato dal prefetto un “podestà” gradito al fascio. Il Comune perdeva la propria autonomia e con essa diverse competenze e risorse. Il podestà eseguiva le direttive prefettizie in generale e gestiva (col bastone e la carota a suo piacimento) le minori incombenze locali.
Subito dopo la Liberazione la figura istituzionale del podestà sparì, in ogni comune il CLN locale nominò il sindaco e la giunta. Questi ressero situazioni con grandissimi problemi ed amministrarono gli essenziali servizi locali per diversi mesi. Continua »

Carlo Signorini 1916-1945

Il 10 febbraio 1916 nasceva a Milano Carlo Signorini. Partigiano comandante della SAP di S. Bernardo con il nome di battaglia “Lancia”. Cade in un’ imboscata, tesa dai tedeschi in ritirata, nei pressi di Pozzaglio il 27 Aprile del 1945.

Mercoledì prossimo una delegazione del Circolo ARCI a lui dedicato lo ricorderà presso il Tempietto dei Caduti nel Civico Cimitero di Cremona alle ore 10.45.

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Carlo Signorini è nato a Milano il 10.2.1916 da Santo (o Sesto in Parlato) e Maria Gradini. Il padre era falegname. La famiglia si trasferì a Cremona quando Carlo era ancora ragazzo, qui frequentò le elementari e poi la scuola industriale. Quindi fu operaio carrozziere. Abitava in via Fratelli Cairoli 7.
Nella 1a Brigata Matteotti sin dall’aprile 1944, in contatto col Negher, ne riceveva materiale di propaganda clandestina che distribuiva nella zona di Porta Milano. Man mano organizzò e diresse una SAP che raggiunse la consistenza di 30 elementi, che istruiva anche nell’uso delle armi. Il suo nome di battaglia era “Lancia”. Continua »

L’epurazione (dal tribunale del CLN all’amnistia)

Quel 1946 della Repubblica e della Costituente: a Cremona settanta anni fa (2)

Giuseppe Tamburrano, in un sintetico saggio contenuto nel 13° volume della “Storia parlamentare e politica dell’Italia”, parla del problema della giustizia e delle sanzioni nei confronti del fascismo, descrivendo i contradditori passaggi e gli insoddisfacenti esiti di un processo “terribilmente complicato”. Man mano che i territori si liberavano dall’occupazione tedesca ci fu il “rito sommario” dei Tribunali straordinari del CLN, erano gli ultimi giorni di guerra e furono giustiziati, a partire dal duce, i fascisti della RSI giudicati con procedure straordinarie come colpevoli di gravissime colpe. Subito dopo subentrò una normalizzazione. Il Governo Militare Alleato ed un decreto del Governo Bonomi stabilirono le procedure particolari relative ai “reati fascisti”. Vi furono processi con cui si applicarono pene anche molto severe e sviluppi successivi che le attenuarono o annullarono. Si tentò una epurazione, nelle amministrazioni pubbliche ed altri enti, che in teoria doveva vagliare un’infinità di soggetti e che si incagliò fin dall’inizio. I CLN persero potere. Il clima politico cominciò presto a cambiare. La magistratura ordinaria riprese le proprie funzioni ma essa era ancora in gran parte quella degli anni precedenti. Continua »

1946: Una ANPI prestigiosa, unita ed attiva

Quel 1946 della Repubblica e della Costituente: a Cremona settanta anni fa (1).

Iniziamo sul nostro sito, con questo argomento, la pubblicazione a cadenza mensile di una serie di articoli su realtà e vicende di natura sociale, politica e culturale che caratterizzarono l’anno 1946 nella nostra città e provincia.
(a cura di Giuseppe Azzoni)

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia era sorta a Roma nel giugno 1944, subito dopo la liberazione della capitale. Essa si organizzò nelle province del nord, Cremona compresa, subito dopo il 25 aprile 1945. Nel 1946 l’ANPI era già, con alcune migliaia di iscritti, una delle più importanti realtà associative della nostra provincia. Sono circa 6.000 le schede individuali per l’iscrizione all’ANPI cremonese tuttora presenti nel nostro archivio storico. Vi confluivano ex partigiani di tutte le formazioni ed antifascisti delle diverse componenti politiche del CLN. Dunque dai “garibaldini” del PCI ai socialisti delle “Matteotti”, dai democristiani delle “Fiamme Verdi” agli azionisti e repubblicani di Giustizia e Libertà, ai giovani della Brigata Curiel – Fronte della Gioventù. C’erano anche i molti cremonesi ex militari reduci della Divisione Acqui che, subito dopo l’8 settembre ’43, si opposero ai tedeschi a Cefalonia e che una pubblicazione dell’ANPI definì come “i primi partigiani”. Continua »

Sergio Bassi 1915 – 1973

(foto: Associazione Culturale Il Peverone - Bonemerse

“Sergio Bassi 1915 – 1973: storia di un Sindaco memoria di un paese”. Con questo titolo l’Associazione culturale “Il Peverone” ha organizzato a Bonemerse, il 29 novembre scorso, una partecipatissima iniziativa e pubblicato un accuratissimo volumetto, ricco di notizie ed immagini. La stessa autrice, prof. Liliana Ruggeri, ha raccontato di Sergio Bassi e di Bonemerse, commentando una testimonianza di Evelino Abeni e poi le immagini che venivano nel contempo proiettate. Si è trattato di un racconto avvincente e straordinario della nostra storia recente. Continua »