In Europa si moltiplicano le formazioni di estrema destra che mescolano populismo, nazionalismo e neonazismo dichiarato. La crisi economica facilita la presa di parole d’ordine che individuano un nemico cui attribuire tutte le colpe e contro cui scatenare la propria violenza: rom, gay, ebrei, musulmani e stranieri.
In Italia l’estrema destra e una parte della destra istituzionale hanno denominatori comuni politici e culturali: il rifiuto dell’uguaglianza e dei diritti civili, il nazionalismo, l’omofobia, la cancellazione dei sindacati e dei presidi democratici. Comune alle destre è il tentativo di superare la Costituzione e l’antifascismo, di sdoganare le formazioni neofasciste e di riscrivere la storia negando ciò che è avvenuto.
L’Anpi Provinciale di Cremona torna a sottolineare con preoccupazione che la destra estrema si sta muovendo da tempo alla ricerca di visibilità e di consensi anche a Crema, a Cremona e in provincia. Il gruppo cremonese di Casa Pound, già attivo con volantinaggi, banchetti e presidi, avrebbe sottoscritto un contratto d’affitto per realizzare in pieno centro di Cremona una sede del movimento.
Le posizioni di Casa Pound si richiamano apertamente al fascismo ed istigano alla violenza. Gli strumentali attacchi alla finanza, alle banche, all’Europa unita, il linguaggio “anti sistema”, sono gli elementi utilizzati da Casa Pound per cercare di attirare i giovani colpiti e disorientati dalla grave crisi economica che stiamo attraversando, tentando di nascondere l’evidente volontà di conquistare uno spazio, fare opinione e creare consensi attorno alla propria ideologia neofascista.
L’Anpi che per prima si schiera quotidianamente a difesa dei valori dell’Antifascismo dai quali sono scaturite la Resistenza, la liberazione dalla tirannide nazifascista e, con l’unitario apporto dei partiti, la Costituzione repubblicana, ribadisce che non è con la violenza che si risolve questo rigurgito neofascista che, purtroppo, non riguarda solo l’Italia ma l’Europa intera.
La nostra risposta deve essere civile e queste forme di degenerazione culturale, condannate dalla storia, vanno combattute con i valori della cultura, della Lotta di Liberazione e con l’attuazione piena dei principi sanciti nella Carta Costituzionale.
A preoccuparci è però anche il nuovo gruppo di Alba Dorata Italia, nato omologando il movimento nazifascista greco caratterizzatosi per numerose aggressioni violente. A rinforzare le fila di Alba Dorata vi sarebbero soprattutto ex leghisti e sarebbe proprio tra loro che, anche in provincia di Cremona, starebbero cercando di pescare i dirigenti del movimento di estrema destra. Infatti arriverebbero tutti da lì i nuovi dirigenti di Alba Dorata che stanno tentando di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni.
Non è un caso però che tali organizzazioni cerchino di acquisire consensi dopo la fine ingloriosa del ciclo quasi ventennale dominato in Italia dalla saldatura tra destra liberista e populista. Un periodo nel quale la destra berlusconiana e leghista ha portato verso esiti drammatici il Paese, i suoi equilibri sociali, economici, istituzionali e culturali. Un fallimento che ha il volto della crisi economica e morale in cui troppi anni di berlusconismo, di fascismo strisciante, di leghismo, di scandali e corruzione, di opportunismi di ogni tipo, di barzellette e pagliacciate, fra donnine facili, saluti romani e riti celtici, ci hanno precipitato. In Italia come a Cremona, dopo tanti slogan, semplificatori e populisti, l’illegalità, la povertà e l’insicurezza sono solo aumentate.
L’Italia si trova oggi infatti nella più profonda crisi economica e morale che abbia mai vissuto dopo il disastroso e sciagurato ventennio di dittatura fascista. Quello stesso fascismo che trascinò l’Italia nella distruzione e nella catastrofe assolute, lo stesso che la storia ha inesorabilmente condannato e che l’Italia deve sempre tenere a memoria per le sue gravi nefandezze.
Nell’approssimarsi della scadenza elettorale la destra populista, berlusconiana e fascio leghista si ricompatta, cercando di far dimenticare, grazie alla potenza del denaro e di un sistema della comunicazione largamente connivente o compiacente, i propri disastri e le proprie miserie. Come in Lombardia e nel Lazio dove all’ombra delle coperture del sistema leghista e berlusconiano alla destra estrema sono fiorite le clientele, la corruzione ed il malaffare.
Un altro populismo, quello grillino, dopo aver rivelato la propria natura autoritaria, personalistica e incapace di tollerare ogni dissenso, non trova di meglio che strizzare l’occhio ai fascisti di Casa Round e di attaccare le organizzazioni sindacali dei lavoratori, alle quali va tutta la nostra solidarietà, gettando nello sconcerto molti cittadini che avevano creduto ad un messaggio di rinnovamento democratico della politica. A fronte delle decine di migliaia di licenziamenti e delle continue chiusure di fabbriche e di attività produttive, di fronte all’aumento della disoccupazione e della precarietà, Grillo non trova di meglio che proporre l’abolizione dei Sindacati, esattamente come hanno tentato di fare i governi presieduti da Berlusconi e come hanno sempre fatto i regimi dittatoriali.
L’Anpi chiede pertanto a tutte le forze che si ispirano ai valori antifascisti e democratici di attivarsi nella vigilanza e nella mobilitazione permanente contro forze estranee al nostro tessuto democratico e civile.
L’Anpi chiede ai partiti, alle organizzazioni sindacali ed alle associazioni tutte, che hanno a cuore i pilastri della legalità e della Costituzione, che per noi sono il faro e la guida oggi così come lo sono stati nei momenti più difficili e bui della nostra storia, di mobilitarsi in ogni sede ed in ogni luogo, di intervenire nelle modalità più opportune per rafforzare quel tessuto di solidarietà che possa contrastare, in ogni circostanza ed in ogni situazione, le velleità di forze riconducibili a matrici fasciste, violente, xenofobe e razziste.
L’Anpi chiede ai cittadini democratici ed antifascisti unità nel combattere con ogni strumento democratico qualsiasi tentativo delle destre neofasciste o populiste di impedire il rinnovamento di questo paese. Solo voltando pagina potremo finalmente di ricominciare a costruire in Italia un futuro libero dall’odio e dalla violenza. Un futuro fatto di lavoro e di sicurezza, di pace e di prosperità.
Anpi – Comitato Provinciale di Cremona