Archivio Categoria: comunicati

Democrazia e fascismo

È stato recentemente approvato anche in Consiglio Comunale a Cremona un testo (integralmente riportato a parte) già approvato in numerosi Comuni italiani. In sostanza, la Mozione vincola l’Amministrazione Comunale a concedere sedi e spazi pubblici solo a chi sottoscrive una dichiarazione di lealtà alla Costituzione repubblicana, democratica ed antifascista. La decisione è stata assunta con la sola astensione della Lega e di Fratelli d’Italia. Ora ovviamente bisognerà farla applicare e non sarà facile. Comunque un punto fermo è stato ribadito: chi si richiama a (dis)valori nazifascisti e razzisti non ha diritto di fare propaganda. Ve n’era bisogno? Da un certo punto di vista no, in quanto la Costituzione e due Leggi già lo vietano. Da un altro punto di vista sì, in quanto, in barba a Costituzione e Leggi, la diffusione di questi (dis)valori è ampia e bisogna pur tentare di porvi argine (non solo, certamente, con provvedimenti comunali ma approvando leggi ancor più severe e precise, che riguardino anche ad esempio la propaganda via social, e facendole rispettare). Mi sembra però già di sentire le obiezioni: così si vieta la libertà di parola! Anche i fascisti hanno il diritto di dire la loro! Ebbene, l’opinione personale è un conto, la propaganda un altro. Chi negherebbe (ed ha negato) ad altri il diritto alla vita non può fare come se nulla fosse successo e negare, ad esempio, o sminuire le deportazioni, le stragi, le torture, le camere a gas, i lager; o l’abolizione di qualsiasi libertà e di ogni diritto. Continua »

“Non è questa l’Italia della Costituzione”

Dichiarazione della Presidente nazionale ANPI, Carla Nespolo

Esprimo grave preoccupazione per i contenuti di alcune modifiche costituzionali e legislative volute dal Governo e per il metodo con cui si sta operando per realizzarle.

Le modifiche costituzionali attengono alla riduzione del numero di parlamentari e al referendum propositivo. Quelle legislative al cosiddetto regionalismo differenziato. Si discute e si procede sull’insieme di tali cambiamenti senza alcun coinvolgimento dei cittadini anzi, come nel caso del regionalismo, nel segreto di trattative da tempo in corso fra il ministero competente e le singole Regioni che hanno richiesto tale autonomia differenziata. L’Italia che sembra prefigurarsi è molto diversa da quella disegnata dalla Costituzione. (continua a leggere)

Mario Coppetti 1913-2018

L’ANPI cremonese rende onore con commozione e cordoglio a Mario Coppetti, oggi scomparso.

Egli fu uno dei maggiori interpreti e protagonisti cremonesi degli ideali dell’antifascismo e della Resistenza. Lui stesso ricordava con orgoglio che già il padre, ferroviere socialista, non volle mai aderire al Regime. Ricordava quindi il periodo in cui negli anni ’30 fu a Parigi, allora rifugio di antifascisti anche cremonesi come Guido Miglioli ed Ernesto Caporali e dove si formava il movimento Giustizia e Libertà. Conobbe i fratelli Rosselli, li pianse quando furono vittime di sicari fascisti ed abbracciò le loro idee. Tornato in Italia fu presente e collaborò nella attività clandestina con cui si riorganizzò il partito socialista e si creò il Comitato di Liberazione Nazionale a Cremona. Fu sin dalla Liberazione iscritto all’ANPI e lo era tuttora. Nel 1966 subentrò a Piero Pressinotti, in rappresentanza del PSI nell’Esecutivo dell’Associazione. Nel 1996 ne fu eletto Presidente, subentrando a Libero Scala, e diresse l’ANPI cremonese fino al 2006. Oltre al contributo di guida prestigiosa e di promozione di numerose iniziative, particolarmente prezioso è sempre stato lo sforzo per valorizzare la memoria di chi si batté per la libertà.

Lo fece con gli scritti e con memorabili discorsi che dedicò a personalità come Attilio Boldori e Giacomo Matteotti, come il tenente Francesco Vitali, come i fratelli Di Dio, Luigi Ruggeri, Renato Campi oltre che Nello e Carlo Rosselli e tanti altri. E lo fece con generosità con le sue opere d’arte. Tra esse citiamo con orgoglio il bellissimo monumento ai Caduti cremonesi per la Libertà – la simbolica figura femminile mentre spezza le catene – presente nel cimitero di Cremona dal 1993.

Porgendo le più sentite condoglianze alla famiglia, inchiniamo la nostra bandiera ed invitiamo i compagni a partecipare all’estremo saluto sabato alle ore 10 partendo dalla Camera Ardente allestita nella abitazione in via Chiara Novella.

Referendum

Il 22 ottobre i cittadini lombardi saranno chiamati a votare sul referendum con il quale la Regione Lombardia chiede allo Stato maggiore autonomia e maggiori poteri

L’Anpi ritiene che, sull’argomento, alcuni punti vadano chiariti:

  • Questo referendum ha carattere esclusivamente consultivo; quindi, anche se dovessero prevalere i Sì, la Lombardia non avrà né maggiore autonomia né maggiori poteri.
  • Ciò che viene chiesto nei due quesiti è già previsto, in altra forma, nella Costituzione laddove viene disciplinato il sistema delle autonomie (art.5 e art.116). Nello specifico: ogni Regione può ottenere condizioni particolari di autonomia attraverso confronti diretti tra Stato e Regione.

Alla luce di questo, risulta evidente l’INUTILITà di una consultazione popolare su obiettivi che possono essere già raggiunti in altro modo, se l’amministrazione lombarda ne ha l’effettiva volontà. Inutilità ancor più grave se si pensa che LA SPESA per il referendum ammonta ad alcune decine di milioni di Euro che di certo potrebbero avere una più proficua destinazione.

Inoltre c’è da aggiungere che i quesiti referendari sui quali si chiede ai cittadini di votare sono assolutamente generici, ovvero non viene specificato in quali campi si richiede maggiore autonomia e maggiori poteri.

Infine l’Anpi esprime la propria preoccupazione per un uso della consultazione referendaria che, vista la sua inutilità nel caso in questione, potrebbe portare allo svilimento di uno strumento fondamentale di democrazia.

Ogni cittadino è libero di votare come crede, ma l’Anpi auspica che ciascuno terrà presente, anche in questo caso, i princìpi che si ricavano, in modo indiscutibile e chiarissimo, dalla Carta Costituzionale.

Giorgio Luzzini nuovo Presidente cittadino dell’ANPI

Sabato 4 marzo si è riunito il Comitato della Sezione “S. Allende” dell’ANPI cittadina, presente il presidente provinciale prof. Gian Carlo Corada.
Nel corso della riunione, che ha discusso delle iniziative per le prossime ricorrenze del 25 Aprile e del 2 Giugno e della apposizione di alcune targhe su luoghi storici della Resistenza locale, è stato eletto il nuovo presidente cittadino.

La presidente uscente Valentina Corbani aveva infatti rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni per motivi strettamente personali; continuerà comunque a far parte del comitato ed a lei sono stati rivolti i ringraziamenti per l’attività svolta (tra cui un utilissimo riordino della ricca biblioteca della sede).

È stato quindi designato, all’unanimità, Giorgio Luzzini come nuovo presidente della sezione ANPI “Salvador Allende”. Luzzini è sin dai tempi del presidente Kiro Fogliazza l’attivo organizzatore della sede dell’Associazione di via del Foppone.

Comitato provinciale ANPI, 14 gennaio 2017

Sabato 14 gennaio ha avuto luogo una importante riunione del Comitato provinciale ANPI di Cremona, presenti pressochè tutti i componenti. Dopo l’ampia relazione del Presidente Giancarlo Corada ed un commosso ricordo del compagno partigiano Giuseppe Rossi, recentemente scomparso, si sono registrati numerosi interventi. Hanno parlato Bettenzoli (Crema), Malaggi (Pessina), Bellin (Vailate), Filippazzi (Soresina), Roseghini (Casalmaggiore), Laudadio, Carotti, Abeni, Montuori, Serventi, Antoniazzi (Cremona).
Si è innanzitutto valutata positivamente l’azione dell’ANPI nella campagna referendaria conclusasi il 4 dicembre con forti affermazioni sia della partecipazione al voto che del “no”. Ora – si è affermato nella relazione e nel dibattito – si tratterà di sottolineare e dare continuità ai temi della attuazione della Costituzione ed alla rivendicazione di politiche concrete che diano risposte su sicurezza, lavoro, giustizia sociale contro ogni privilegio. Continua »

ANPI, ARCI, CGIL: appello per il 4 dicembre

Alle cittadine e ai cittadini raccomandiamo un voto consapevole e responsabile.
Non si tratta di una legge ordinaria ma della Costituzione, la nostra Carta fondamentale.
Modifiche sbagliate e destinate a non funzionare, così come lo stravolgimento del sistema ideato dai Costituenti, avrebbero effetti imprevedibili e disastrosi per l’equilibrio dei poteri, per la rappresentanza, per l’esercizio della sovranità popolare, in sostanza per la stessa democrazia, che invece va rafforzata, potenziata e difesa con la piena attuazione della Costituzione repubblicana.
Consapevolmente e responsabilmente, votate NO.

Carlo Smuraglia – Presidente nazionale ANPI
Susanna Camusso – Segretaria generale CGIL
Francesca Chiavacci – Presidente nazionale ARCI

Smuraglia: Abbiamo sfiorato le 500.000 firme. Un risultato comunque eccezionale

È ormai ufficiale la notizia che le firme raccolte sui due quesiti relativi alla legge elettorale sono circa 420.000, sfiorando così il “tetto” previsto dalla legge (quorum a 500.000), ma non raggiungendolo per poco. Un risultato, comunque, eccezionale viste le condizioni date, di cui parlerò più avanti e visto lo sforzo straordinario compiuto dagli aderenti ai Comitati per il SI, prima fra tutti l’ANPI, che si è impegnata fino allo spasimo, in tutte le zone, anche le più remote d’Italia.

Non ci sarà, dunque, il referendum sulla legge elettorale perché nessun altro l’aveva chiesto; tuttavia si attende l’esito del giudizio, pendente davanti alla Corte Costituzionale, per il quale è fissata l’udienza del 4 ottobre 2016. In ogni caso, molto dipenderà anche dal referendum sulla riforma del Senato, che ci sarà comunque e che se vedrà – come speriamo – la vittoria del NO, influirà necessariamente anche sulla legge elettorale, scritta per la sola Camera e con la previsione di un Senato quasi annullato, dunque una legge da rifare. E integralmente, non tanto sui punti su cui si è svolta una discussione in questo periodo, quanto sugli aspetti più volte denunciati di antidemocraticità. (continua a leggere)