Presentazione del libro di Don Luisito Bianchi 

"La messa dell'uomo disarmato"  

Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, 27 novembre 2004

Intervento del Presidente dell'ANPI prof. Mario Coppetti

Signor Sindaco,

desidero esprimerLe personalmente e a nome dell’ANPI il nostro ringraziamento per la Sua partecipazione a questo incontro e per aver subito accolta la nostra richiesta di poter rendere omaggio, in questa nobile sede, a don Luisito Bianchi, uomo di chiesa e per noi scrittore che ha saputo narrarci con grande serenità uno squarcio di vita del periodo più doloroso del nostro passato.

Grazie anche a Lei, professor Alquati e grazie a tutti voi che con la vostra presenza testimoniate che vi sono ancora persone che vogliono ricordare, conoscere, approfondire le ragioni di questo passato affinché esso non possa ritornare mai più.

In un momento come quello attuale dove i valori etici e morali sembrano appannati, fra gli uomini di cultura e della politica è in atto una ricerca ed un approfondimento della storia del secolo scorso.

Spesso questo revisionismo storico non è mosso solo dall’amore per la lodevole ricerca della verità, ma viene usato anche per rappresentare e giustificare un passato di parte che non rappresenta quello che era lo spirito di quei tempi.

Io che ho vissuto il tempo del fascismo e poi della guerra, posso affermare, caro don Luisito, che il Suo libro, “La messa dell’uomo disarmato”, ci offre una testimonianza intensa e serena della partecipazione di tanta parte della nostra gente a quel tempo di guerra così doloroso e tragico, vissuto qui e nella campagna cremonese.

Lei lo ha reso con grande senso di umanità, come traspare dalle pagine di intensa poesia del suo libro, libro che andrebbe letto e commentato nelle nostre scuole.

Nel ricordo dei nostri compagni caduti, l’Associazione Partigiani di Cremona desidera farLe omaggio di questo bozzetto del monumento che abbiamo eretto in loro onore e memoria.

Esso rappresenta la Libertà che spezza le catene che avevano impedito per 20 anni a tanti italiani di vivere da uomini liberi.

Ed alla fine, quella sciagurata dittatura provocò anche la immane tragedia della seconda guerra mondiale.

A Lei che ha saputo scrivere, con passione ma senza odio, di quei tempi, noi vogliamo, con questo piccolo bronzo, a noi caro per il suo significato, esprimerLe il nostro affetto ed il nostro più sentito ringraziamento.

Mentre lo consegno a Lei leggo la dedica qui incisa:

A don Luisito Bianchi

memori e grati per la Sua opera di testimonianza degli alti valori della resistenza Antifascista

per l’Associazione Partigiani Cremonesi

Mario Coppetti

Presidente

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