70 anni fa, il 6 giugno 1944, su impulso del CLN, venne costituita a Roma, in Campidoglio, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia. Roma era stata liberata e l’ANPI fu creata per contribuire ad una valorizzazione della attività partigiana e perché la stessa fosse alla base del prossimo cambiamento democratico in Italia. Nell’Italia del nord le strutture dell’ANPI potranno formarsi solo dopo la Liberazione ma a Cremona un fondamentale primo segnale fu rappresentato da un documento comune dei partiti comunista, socialista e democristiano del novembre 1944: con esso si ponevano le basi per la lotta comune verso la libertà e la pace e per un passaggio non caotico alla vita democratica subito dopo la fine della guerra. Questo sarà poi alla base della formazione dell’ANPI subito dopo il 25 aprile 1945. L’associazione, con il CLN, assumerà compiti di primaria importanza nella vita politica e sociale di quei giorni e poi nello sforzo per la ricostruzione. Si pensi solo al fatto che l’ANPI fu tra i principali promotori della prima Fiera agricola di Cremona. Facevano parte dell’ANPI tutte le forze politiche presenti nella Resistenza attraverso le formazioni partigiane: le brigate garibaldine del raggruppamento “Ghinaglia”, le “Matteotti”, le “Fiamme Verdi”, “Giustizia e Libertà”, i giovani della “Curiel” nonché l’Associazione dei reduci di Cefalonia (l’ANPI definì pubblicamente quei soldati “i primi partigiani d’Italia”). Il comitato provinciale (ristretto e che venne eletto formalmente nel primo congresso del 4.8.1946 ma già operava dai mesi precedenti) era composto da Enrico Fogliazza (segretario), Guido Percudani, Menotti Screm, Rosolino Sbruzzi, Guido Uggeri, Gianni Bianchi, Fiorino Soldi, Carlo Ferrami, Walter Gorno (per Div. Acqui e partigiani estero). Purtroppo l’irrompere della guerra fredda e l’acuto scontro sociale e politico porterà dalla fine del 1947 a dolorose scissioni anche nell’ANPI. Ciò non toglie che ancora in modo unitario l’ANPI nazionale abbia dato un forte contributo nel periodo di elaborazione della Costituzione repubblicana (Piero Calamandrei la definì “il programma politico della Resistenza”).
L’ANPI cremonese, in questo settantesimo dalla guerra di Liberazione, sta lavorando per restituire alla comunità cittadina e provinciale memoria, documentazione, ricostruzione storica sul fascismo, l’antifascismo, la Resistenza, le donne e gli uomini cui dobbiamo la riconquista della libertà.
Mariella Laudadio (Presidente ANPI)
Giuseppe Azzoni (membro Direttivo)
6 giugno 2014
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