Pochissimi hanno diritto di voto per la Camera
Elemento decisivo di novità nello Statuto albertino del 1848 era stata la Camera dei deputati che, pur con evidenti limiti, concorreva al potere legislativo ed influiva sulla scelta del governo e del Presidente del Consiglio. Dunque accanto alla Corona c’era un potere elettivo che concorreva alle scelte nazionali. Aggiungo che, parallelamente, veniva rafforzandosi un potere decentrato nei municipi, limitato ma anch’esso elettivo. Questo aveva radici storiche profondissime e si manifestava nei consigli comunali eletti dai cittadini (i sindaci erano ancora di nomina regia, presto saranno designati nei consigli stessi). Sulle regole elettorali lo Statuto rimandava alle leggi. (L’art. 83 disposizione transitoria, riservò per poco al re le leggi elettorali comunali).
E nelle leggi elettorali, cioè nella effettiva rappresentanza popolare per la Camera e per i consigli comunali, troviamo una contraddizione ed un limite sostanziale. Continua »