Leggi razziali, dichiarazione di guerra e poi la Resistenza
Altro strappo dello Statuto di eccezionale gravità furono le leggi razziali emanate nel 1938 e 1939. Esse colpirono soprattutto gli ebrei che vennero censiti, schedati, e poi privati della cittadinanza, espulsi dagli uffici pubblici e dalle Forze Armate, dalle scuole, dai giornali, dalle professioni, verranno loro confiscati i beni. Nulla di tutto questo era nemmeno ipotizzato nello Statuto: nell’art. 24 tutti i residenti nel regno – sono chiamati “regnicoli” – sono uguali, non si parla in nessun modo di razza; nell’art. 1 le religioni non cattoliche sono tollerate, non perseguitate!
Poi, con la repubblica di Salò che anche formalmente ripudierà lo Statuto albertino, gli ebrei verranno dichiarati “nemici”, catturati e consegnati ai nazisti ed anche in Italia si creeranno tre lager: a Bolzano, a Fossoli (in Emilia) ed a S.Sabba di Trieste, (quest’ultimo con forni crematori).
Concludo questa parte con l’entrata in guerra. Una guerra a fianco della Germania, senza motivi se non quello di aggredire, invadere ed asservire altre nazioni. Una guerra scriteriata in quanto importanti capi militari avevano fatto presente al governo che non si era preparati. Una guerra che porterà a morire tanti italiani, all’occupazione del nostro Paese da parte dei tedeschi e degli alleati, alla lotta armata tra italiani, alla sconfitta con vittime, disastri e sofferenze inaudite.
Cosa dire leggendo lo Statuto a questo proposito? L’art. 5 diceva che “al Re solo appartiene…” dichiarare la guerra. Nel giugno 1940 però la guerra fu dichiarata dal capo del governo. Pare che il re fosse incerto e poco convinto ma nello Statuto la responsabilità era sua, era del re, egli invece andò a rimorchio e mise la firma. Anche in questo caso lo Statuto non venne rispettato con conseguenze tragiche. E lo Statuto potè non essere rispettato anche per i limiti che aveva, il Paese aveva dunque bisogno di una nuova Costituzione.
Non era assolutamente scontato nel 1943 che si uscisse dalla guerra ponendo le premesse per una nuova Carta Costituzionale pienamente democratica, socialmente avanzata, di forti valori ed idealità. Prima di tutto alla guerra bisognava porre termine, partecipandovi con forze antifasciste italiane capaci di sconfiggere il nazifascismo e di riscattare una credibilità per il Paese per il dopoguerra. Dunque non dimentichiamo i 600.000 militari italiani che rifiutarono di continuare la guerra al fianco dei tedeschi, subendo piuttosto l’internamento nei lager da cui ben 30.000 non tornarono. Non dimentichiamo che, tra partigiani e militari, circa 150.000 furono i caduti e dispersi italiani combattendo dalla parte degli Alleati. La Resistenza ha ridato agli italiani dignità e diritto ad autogovernarsi. L’azione delle formazioni partigiane a fianco degli eserciti alleati, la collaborazione decisiva delle popolazioni, il no a tedeschi e fascisti da parte dei militari italiani dopo l’occupazione dell’otto settembre ’43 sono state importantissime. Importanti sul piano militare, e l’hanno riconosciuto sia gli Alleati che generali tedeschi, decisive sul piano politico.
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1. Lo Statuto di Carlo Alberto e la sua vicenda storica
2. La Costituzione della Repubblica Romana ed i primi articoli di Carlo Alberto
3. Sulla separazione dei poteri un limite che avrà gravi conseguenze
4. Pochissimi hanno diritto di voto per la Camera
5. Gli strappi allo Statuto (fino al 1922)
6. Il re connivente con le violazioni statutarie del fascismo
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