Giuseppe Azzoni 1936 - 2006: Ricordo dei cremonesi per la Repubblica in Spagna |
Settanta
anni fa, nel giugno del 1936, ebbe inizio la guerra civile in Spagna. Contro il
governo del Fronte popolare, legittimo e democraticamente eletto, vi fu, come è
ben noto, il sollevamento militare del gen. Franco. Esso fu sostenuto
direttamente e massicciamente - con truppe ed anche con aerei e bombardamenti -
dalla Germania nazista e dall’Italia fascista. Fu una guerra feroce e
sanguinosa che sollevò sentimenti di solidarietà verso la Repubblica e di
indignazione in tutto il mondo. Gli Stati occidentali non vi intervennero se non
con la condanna politica, inviò aiuti l’URSS, per il possibile. Accorsero a
difendere la Repubblica migliaia di volontari antifascisti, di svariate
nazionalità, che dettero vita alle Brigate internazionali. In circa 4.000 si
calcolano i volontari italiani. L’eroismo dei combattenti per la Repubblica
non fu sufficiente a superare la pesante inferiorità sul piano militare per
cui, nel 1939, la Repubblica fu sconfitta ed ebbe inizio la pesante dittatura
franchista. Un esito che fu anche favorito da acute, persino tragiche, divisioni
nel fronte antifascista. Tutto ciò incentivò la volontà aggressiva della
Germania e della stessa Italia e favorì l’esplodere della seconda guerra
mondiale. Per molti degli italiani che vi parteciparono quella guerra fu una
specie di “anteprima” della partecipazione alla Resistenza. Da
alcune pubblicazioni abbiamo ricavato nomi e cenni biografici dei cremonesi che
andarono in Spagna e parteciparono alle Brigate internazionali. Si tratta di
antifascisti o già fuoriusciti all’estero o che affrontarono forti rischi per
varcare clandestinamente i confini, abbandonando affetti ed interessi e
rischiando o perdendo la vita in quella durissima guerra. I
nominativi citati assommano a 16. Se ne aggiungono quattro di cui è citata
l’origine familiare cremonese anche se nati in altra provincia. Ben
quattro provenivano da Casalmaggiore. Il
primo è Bellini Giordano Bruno,
classe 1908, muratore, comunista. Era dovuto emigrare in Lussemburgo per motivi
politici sin dal 1926. Si reca in Spagna nel 1936 e viene inquadrato nella
centuria “Gastone Sozzi”. Viene ferito a Chapinerìa. In seguito entra nelle
Guardie d’assalto spagnole, dove ha il grado di sergente. Disperso, si ritiene
sia rimasto vittima di un bombardamento su Barcellona nel 1939. Il concittadino
Passeri, di cui scriviamo appresso, annota nelle sue “Memorie di un
garibaldino” che, sbarcato dopo un avventuroso viaggio con Bruno Mori a
Valencia “…in mezzo a tanti uomini di molte nazionalità ne uscì uno che ci
venne incontro di corsa. Ci abbracciò e con voce alta e commossa, avendoci
riconosciuti, gridò: “Al savi me cà ghera an quai deun dal me paes ca gneva
ché (lo sapevo io che ci sarebbe stato qualcuno del mio paese che sarebbe
venuto qui). Era Bruno Bellini di Casalmaggiore”. Passeri Giovanni, nato nel 1911, orafo. Nel settembre del ‘36
si congeda dalla Marina, quindi - insieme a Bruno Mori- si recano in
bicicletta alla frontiera francese ed avventurosamente la attraversano. Quindi
si imbarcano per Valencia. Passeri è arruolato prima nel Battaglione Garibaldi
poi nella 77° Brigata spagnola dove avrà il grado di tenente e comanderà una
compagnia. Partecipa a numerose battaglie ed è ferito prima a Guadalajara e poi
sul monte Pingarròn. Esce dalla Spagna con la fine della guerra, viene
internato in Francia. Successivamente si stabilirà in Belgio. Mori Bruno, è nato nel 1909, calzolaio. Si reca in Spagna insieme a
Passeri. Inquadrato nel Battaglione Garibaldi partecipa alla guerra sino
all’aprile del 1938, quando viene ferito ed inviato in Francia. Infine
di Casalmaggiore è anche Lazzarini Paolo (1906), idraulico, socialista. Era già emigrato in
Francia nel 1930. In Spagna combattè nel “Batallon de la muerte”, comandato
dal socialista Fausto Nitti. Al rientro in Francia, dopo la ritirata, subì
l’internamento al Vernet. Castelleone annovera due nomi, Segalini ed Ughini. Segalini Primo, nato nel 1901, ferroviere, comunista. Dopo essere
stato licenziato per motivi politici, nel 1927 espatriò in Francia e poi in
Belgio. Da qui raggiungerà la Spagna nel 1936, entra nel Battaglione Garibaldi
dove è caposezione nella prima Compagnia. Partecipa a numerosi combattimenti,
nel 1937 viene ferito a Majadahonda. Ristabilitosi continua la guerra col grado
di tenente e poi di capitano sui fronti di Aragona ed Estremadura. Muore nella
difesa di Caspe il 22 marzo 1938. Ughini Emilio Carlo, classe 1907, operaio meccanico, comunista. Si
reca a Ginevra nel 1937 con il pretesto della partita di calcio Italia -
Svizzera. Qui fa perdere le sue tracce per raggiungere la Spagna, passando per
Parigi. E’ arruolato nella artigieria, Batteria Rosselli, dove sarà sergente
capopezzo. Alla fine della guerra anch’egli è internato in Francia, poi è
tradotto in Italia per il confino a Ventotene. Dopo il 1943 è partigiano
comandante di una SAP nel milanese. Da
Pescarolo provengono i fratelli
Pizzera. Pizzera Camillo, classe 1898, fabbro. Ex combattente della prima
guerra era stato attivamente fascista ed era emigrato in Francia per lavoro nel
1923. Qui aveva maturato una radicale revisione critica del suo passato politico
tanto da recarsi in Spagna a combattere per la Repubblica, Brigata Garibaldi.
Restò ferito in Estremadura. In seguito tornò in Italia. Non
potè invece tornare il fratello Pizzera
Tullio, caduto l’otto settembre del 1938 sull’Ebro. Di un anno più
giovane di Camillo erano emigrati insieme in Francia, dove lui aveva lavorato
come operaio alla Renault di Billancourt. Aveva preceduto di qualche tempo il
fratello in Spagna dove combattè come garibaldino su diversi fronti, sino a
quello fatale dell’Ebro. Due
anche i provenienti da Cremona. Bodini Rodolfo è nato nel 1897. Fabbro e meccanico. Perseguitato
dal regime in quanto socialista, espatria in Francia nel 1936, quindi è in
Spagna nel ‘37 dove viene utilizzato come meccanico ortopedico nel corpo della
sanità militare. In seguito anch’egli sarà internato in Francia, a Gurs. Puerari Gino è nato a Cremona nel 1915. Radiotelegrafista, fugge da
un porto olandese per poi presentarsi alla sede socialista di Parigi chiedendo
di poter andare in Spagna a combattere. E’ arruolato nel Battaglione
Garibaldi, viene ferito a Casa de Campo e deve rientrare quindi in Francia. Seguono
gli altri nominativi, nativi di diverse località cremonesi. Bodini Libero, nato nel 1899 a Sesto
ed Uniti. Meccanico, di idee anarchiche. Era espatriato clandestinamente in
Francia sin dagli anni ‘20. Nel 1936 è in Spagna, dove si arruola nei
carristi, colonna italiana delle Brigate anarchiche. Nel 1939 è internato ad
Argelès in Francia, quindi tradotto in Italia e confinato a Ventotene. Migliavacca Gaspare, di Rivolta
d’Adda, classe 1903. Operaio metallurgico. E’ un dirigente comunista:
nel 1928 partecipa al VI Congresso dell’Internazionale comunista a Mosca e
svolge attività politica e sindacale in Francia ed in altri Paesi europei. E’
in Spagna, come tenente nella Brigata Garibaldi, dal 1937. Parteciperà poi
attivamente alla Resistenza in Francia. Dopo il 1946, tornato in Italia, avrà
incarichi politici e sindacali a Milano. Osio Lelio, di Corte dè Cortesi, classe 1900. Meccanico, anarchico. Già nel 1921
era stato condannato a 10 anni di carcere per insurrezione durante il “biennio
rosso”: amnistiato nel ‘25 è confinato a Lipari per cinque anni nel 1927.
Sconta ancora 7 mesi di carcere nel 1934. Dopo di che espatria clandestinamente
in Francia. Nel 1938 risulta arruolato nella Brigata Garibaldi in Spagna.
L’anno successivo è internato ad Argelès, poi tradotto in Italia ed ancora
confinato a Ventotene. Pezzali Mario è nato a Gussola
nel 1914. Ha solo 8 anni quando emigra in Francia con la famiglia, notoriamente
socialista. Qui farà poi l’operaio. Nell’ottobre del 1936 è volontario nel
Battaglione Garibaldi e subito, nel novembre è ferito. Ricoverato vuole
rientrare subito al fronte ed il primo dicembre è ucciso in un combattimento
attorno a Madrid da un proiettile che l’ha colpito alla testa. Aveva 22 anni. Rebecchi Ernesto, di Pozzaglio,
classe 1884. Da tempo all’estero come minatore raggiunge la Spagna dalla
Francia nel maggio 1937. Se ne allontana dopo essere stato ferito in
combattimento. In Italia verrà condannato al confino (Pisticci) nel 1942. Piuttosto
incerta la biografia che abbiamo trovato su Zanacchi
Davide, nato a Solarolo Rainerio
nel 1904. E’ un periodico socialista a riferire che egli era partito per la
Spagna nel novembre 1936 dal Belgio, dove all’epoca risiedeva. Quindi ne viene
segnalata la presenza a Barcellona, negli ambienti antifascisti, ma è oggetto
di una notizia sull’Avanti! con il sospetto che sia una “spia fascista”:
cosa che non troverà però conferma. Anche
se nato a Milano (nel 1907) è senza dubbio da considerarsi cremonese di
adozione, Vaia Alessandro,
di famiglia gussolese. La sua biografia di antifascista, dirigente comunista e
comandante partigiano è troppo ampia e nota per riassumerla qui. In Spagna
comandò il 2° Battaglione Garibaldi e poi l’intera Brigata nella
difficilissima fase della ritirata. Dopo essere stato tra i massimi dirigenti
della Resistenza in Italia, nel dopoguerra, come molti cremonesi ricordano, fu
segretario della Federazione cremonese del PCI. In
Spagna lo chiamavano “cremona”, anche se era nato a Torre Pallavicino
(1893), ma aveva abitato anche a Soncino: Premoli
Giovanni, comunista, emigrato in Francia. Combatté nella centuria
“Gastone Sozzi” e cadde a Casa de Campo, nella prima fase della guerra,
novembre 1936. Abbiamo
poi rinvenuto la citazione come di famiglia originaria cremonese, anche se nati
altrove, dei volontari Santi Luigi (Castelverde)
e Tedoldi Guido. Ci sembra naturale annotare, infine, il fallito tentativo di recarsi clandestinamente in Spagna compiuto da un gruppo di soresinesi. Così ne parla uno dei protagonisti, Arnaldo Bera, in un memoriale scritto nel 1995: “Nel 1938, credo a maggio, un gruppo di quattro compagni partì da Soresina per partecipare alla guerra di Spagna nelle Brigate internazionali: Bossi, Trezzi, Bera e Ghidoni. L’impresa non riuscì: furono fermati da una bufera di neve sul monte Clapier, al confine francese…” |
Sono stati utilizzati per la compilazione di queste note: |
La Spagna nel nostro cuore - 4.000 biografie, a cura della Associazione Italiana Combattenti Volontari Antifascisti di Spagna, Milano 1996 |
Lombardi e ticinesi per la libertà in Spagna, Vangelista ed., Milano 1976 |
Passeri Giovanni: Memorie di un garibaldino, ciclostilato, 1982 |
Atti del Convegno “Il contributo dei cremonesi alla Resistenza”, Amministrazione Provinciale di Cremona, 1995 |
Dizionario di storia, Bruno Mondadori ed., 1995 |